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giovedì 17 settembre 2009

> L'arrotino... - The knife grinder...


Questo fine settimana sono stata di nuovo in Inghilterra!
Al mio settimo volo (il terzo verso Londra) ho ancora paura dell'aereo; tuttavia vale davvero la pena. Il paese è bellissimo, almeno secondo me: pulito, ordinato e gli Inglesi sembrano avere un senso della civiltà molto spiccato. Senza contare che sono stata in buona compagnia di Steve =^.^=
Quanto mi manca adesso però ç_ç
Quindi, per sentirmi meno triste, oggi ho deciso di scrivere qualcosina qui e dividere con voi un altro dei miei ricordi...
Domenica mattina. Sono rilassata nel letto a godermi il mio giorno di riposo: oggi posso dormire fino a tardi! Ma piano piano una voce lontana comincia a farsi sentire. E' sempre più vicina! Ormai è qui:
"DONNE! E' arrivato l'ARROTINO! Arrota COLtelli, FOARbici, FORBICIne, FOARbici DA SETA, COLTELLI DA PROSCIUTTO! DONNE! E' arrivato l'ARROTINO e l'OMBRELLAIO! L'OMBRELLAIO, DONNE! Ripariamo cucine a gas! ABBIAMO i PEZZI di ricambio per le CUCINE A GAS! Se avete PEARDite di gas, NOI LE RIPARIAMO! Se la cucina FA FUMO, NOI TOGLIAMO IL FUMO DALLA VOSTRA CUCINA A GAS! LAVORO SUBITO! IMMEDIATO! DONNE! E' arrivato..."!
Ebbene sì. Da Bolzano ad Agrigento, riecheggia, dagli altoparlanti di un'automobile, lo stesso messaggio registrato "E' arrivato l'arrotino", che si ripete all'infinito, fino a diventare di nuovo solo un eco: "Donne!", l'arrotino ha finalmente svoltato l'angolo e posso tornare a dormire!
Una volta non era così.
L'arrotino, anzi, GLI arrotini passavano, sì, la Domenica mattina, svegliando il quartiere...
Ma non avevano un'automobile: camminavano, portandosi dietro il loro carretto con gli attrezzi da lavoro.
E non si annunciavano con nastri registrati: gridavano.
Gridavano con voce sicura, forte, chiara, facendo uscire tutta l'aria che potevano, ed ognuno di loro aveva un suo "richiamo", una propria cantilena, sua e di nessun altro, con cui farsi riconoscere.
So che non potrò riprodurre le loro voci per iscritto, ma proverò ad inventarmi qualcosa per darvi una vaga idea di come suonassero, sperando di riuscire a farmi capire...
Gli arrotini erano due e si alternavano, anche se non so in base a quale criterio.
Il primo arrotino (che è stato anche il primo a sparire) aveva una voce abbastanza profonda e maschile (somigliante, per chi lo conosce, a quella di Aldo Fabrizi. Per chi non lo conoscesse e fosse molto curioso, basterà digitare il suo nome su Youtube).
"AARROTIIIIINOOOOO!", dove "arroti-" era tutto sulla stessa tonalità, mentre il "-no" era di un tono più alto (riproducendo una specie di scala: oooooooO).
Quache secondo di silenzio e poi di nuovo: "AARROTIIIIINOOOOO!".
Il secondo arrotino (che fino a qualche tempo fa si sentiva ancora passare), aveva una voce più sottile, che sembrava venire più "dalla testa" che "dallo stomaco" (somigliante, sempre per chi li conosce, a quella di Alvaro Vitali o Maurizio Battista, per gli altri: Youtube, di nuovo).
"ARROTINOOOOOOO!", dove "ar-", "-ro-", "-ti-" erano cantati con una scala di tre toni ascendenti (o0O) e "-no" era di un tono più basso (oo00OOoo).
Ancora qualche secondo di silenzio e poi di nuovo: "ARROTINOOOOOOO!".
Ogni Domenica mattina, presto, molto presto, si sentiva l'eco delle loro voci, delle loro cantilene angoscianti che rompevano il silenzio.
Non sono mai riuscita a vederlo, l'arrotino.
Ovviamente una normalissima persona come tutti noi!
Eppure quel richiamo continuo e vagamente malinconico lo avvolgeva di mistero e me lo faceva immaginare come qualcosa in più di una semplice persona.
Un signore di cinquanta-sessant'anni, non molto alto e un po' grassoccio... Un grembiule da lavoro marrone ed una scoppoletta dello stesso colore sulla testa... Un uomo povero che vive solo del suo modesto lavoro, che fa chilometri e chilometri trascinando il suo carretto e ripetendo la sua cantilena triste, per tornare stanco, solo a sera, nella sua piccola casetta: un'impolverata soffitta-magazzino, all'ultimo piano di un palazzone, da dove domina la città.
Povero arrotino, non lo conosco neppure e per lui non ho certo immaginato la più rosea delle situazioni!
Tuttavia questo pensiero era romantico e affascinante: l'ultimo degli artigiani che rimaneva fedele al suo antico lavoro, mentre il resto del mondo si lasciava ipnotizzare dalla fredda tecnologia "DONNE! E' arrivato l'ARROTINO e l'OMBRELLAIO! L'OMBRELLAIO, DONNE!" ho capito!!!
Nastro simpatico che ti ripeti senza fine, mi costringi a svegliarmi.
Ma per fortuna, dentro di me, ci sarà sempre il ricordo dolce di un passato più umano...
Qualche secondo di silenzio e poi...
"AARROTIIIIINOOOOO!".

This weekend I went to England again!
Even if it's my 7th flight (3rd one to London), I'm still scared by the plane; anyway it's really worth it. At least in my opinion, it's a very beautiful country: clean, tidy and English people seem to have a high sense of civility. And I had Steve's good company =^.^=
But now I miss him so much ç_ç
So, to feel a bit less sad, I decided to write something here and share with you another memory of mine...
Sunday morning. I'm relaxed on the bed, enjoying my free day: today I can sleep until late! But slowly, slowly, I start hearing a far voice. It's becoming more and more close! By now it's here:
"WOMEN! THE KNIFE GRINDER is here! He grinds KNIves, SCIssoours, LITTLE SCIssoours, SCIssoours FOR SILK, KNIVES FOR HAM! WOMEN! THE KNIFE GRINDER and THE UMBRELLA REPAIRMAN! THE UMBRELLA REPAIRMAN, WOMEN! We repair cookers! WE HAVE replacement PARTS for COOKERS! If you have gas LEEAAKS, WE REPAIR THEM! if the cooker MAKES SMOKE, WE TAKE AWAY SMOKE FROM YOUR COOKER! STRAIGHT WORK! IMMEDIATE! WOMEN..." !
Yes. From Bolzano (most northern Italian municipality) to Agrigento (most southern Italian municipality), from the speakers of a car, always the same recorded tape resounds "The knife grinder is here" and keep repeating itself infinite times, until it becomes again just an echo: "Women!", the knife grinder finally went away behind some corner in another street and I can go back to sleep!
Once it was different.
The knife grinder, grinders, indeed, passed there on Sunday morning, waking up the quarter...
But they didn't have a car: they walked, bringing their tools on a little carriage.
and they didn't announce themselves with recorded tapes: they screamed.
They screamed with sure, strong, clear voice, blowing out all the air they could blow out, and each one of them had his own "call", his own jingle, his own one and no one else's, to make people recognise him.
I know I won't be able to write their voices, but I'll try to think about a way to give you at least an idea of how they sounded, hoping I can make you understand me...
The knife grinders were two and they alternated their "visits", even if I don't know how they decided that.
The first knife grinder (also the first one who disappeared) had a quite deep and male voice (sounding like Aldo Fabrizi's voice, if you don't know him and you're curious you can look for him on Youtube).
"AARROTIIIIINOOOOO!" (knife grinder), where "arroti-" is all said with the same note, while the "-no" is one tone higher (in a sort of music scale: oooooooO).
Few seconds of silence and then again : "AARROTIIIIINOOOOO!".
The second knife grinder (who kept working until some years ago), had a softer voice that sounded like if it was coming from his "head" more than from his "stomach" (sounding like Alvaro Vitali or Maurizio Battista: again, on Youtube you can hear their voices if you're curious).
"ARROTINOOOOOOO!" , where "ar-", "-ro-", "-ti-" are sung in thre different rising notes (o0O) and "-no" is in a lower tone (oo00OOoo).
Few seconds of silence again and then: "ARROTINOOOOOOO!".
Every Sunday morning, early, really early, you could hear the echo of their voices, of their distressing jingles breaking the silence.
I could never see him, the knife grinder.
Obviously he was just a normal person like everyone of us!
But that constant and vaguely melancholic call, made him seem mysterious and I imagined him as more than just a simple person.
A 50-60 years old man, not really tall and a bit fat... A brown apron and a hat of the same colour... A poor man who lives just with his humble job, who pulls his little carriage for miles and miles, always repeating his sad jingle, who goes back at home just in the evening, tired. His home: a dusty loft-stock, on the last floor of a big house, from where he can see and dominate the city.
Poor knife grinder, I don't even know him and for him I really didn't imagine a great life!
Anyway this was a romantic fascinating thought: the last artisan being loyal to his ancient job, while the rest of the world let the cold technology hypnotize everyone "WOMEN! THE KNIFE GRINDER and THE UMBRELLA REPAIRMAN! THE UMBRELLA REPAIRMAN, WOMEN!" I understood!!!
Nice tape, repeating yourself infinite times, you force me to wake up.
But luckily, I'll keep in my mind the sweet memory of a most human and warm past...
Few seconds of silence and then...
"AARROTIIIIINOOOOO!".

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