Per me, che abitavo dall'altra parte esatta della città, andarci era sempre una festa. Sì, c'erano altri parchi in giro, ma avevano meno attrazioni, erano più piccoli, non avevano il fascino delle scenografie del Luneur.
Ingresso gratuito, si pagavano solo le giostre utilizzate. Così tanta tanta gente veniva richiamata da quel posto, anche solo per fare una passeggiata al suo interno e lasciare il resto del mondo di fuori con i suoi problemi.
Chi abita a Roma come me sa che dall'Aprile 2008 il Luneur è chiuso per "la messa in sicurezza della zona" (Wikipedia), che in realtà non è mai avvenuta...Dal 2008 il parco è chiuso e versa in uno stato di quasi totale abbandono.
La vostra Uapa, romanticona nostalgica col gusto per la polemica, si è armata di macchina fotografica ed ha scattato qualche foto qui e là per testimoniare il tutto... No, tranquilli, nonostante la tentazione sia stata fortissima, niente violazione di domicilio: il parco è dotato di servizio di vigilanza e non rischierei mai di mettermi nei guai o mettere nei guai un collega! >.<
Dunque da allora ai giostrai è stato impedito perfino di fare manutenzione alle giostre che quindi sono ormai probabilmente inutilizzabili.
Questa era la Nave dei Pirati... Io sono andata solo sulla sua versione più piccola, una specie di grossa altalena in fin dei conti... E devo dire che a ripensarci... Divento ancora verde dalla nausea XD
La montagna russa più seria su cui sia mai salita (la vostra Uapa sotto sotto è un po' fifona, salvo qualche sprazzo di follia): i tronchi!
Che probabilmente quest'attrazione avrà anche un nome tecnico, ma al momento mi sfugge... Google, pensaci tu!
Trovato: Jungle River!
Discese spaventose, ma non troppo, adatta insomma a tutti quanti... Memorabili le foto scattate alla gente sui vagoni in picchiata nella discesa più ripida...
Vi sfido: chi non è mai salito, almeno una volta, sul Bruco Mela, il simpatico trenino a forma di bruco che sfrecciava fra fiori e puffi per entrare a tutta velocità nella galleria a forma di mela?
A pensarci bene poi, quel che mi metteva più ansia, non era tanto la velocità del bruco, quanto il buco della mela: "E se non c'entro e dò una capocciata spaventosa sul tetto della galleria???" .
E' triste vederlo ridotto in queste condizioni: spento, scolorito, un po' arruginito, con qualche telo buttato alla meglio per proteggerlo...
Per chi, come me, rimaneva affascinato dalla vita che sprizzava dai colori e dai suoni che invadevano il parco nei suoi giorni d'oro, questa foto è un colpo al cuore :-(
L'elefantino era il centro di una giostra per i più piccoli.
Intorno a lui girava un carosello colorato di aeroplanini (se non ricordo male) ed ognuno di loro poteva salire o scendere di quota, a seconda della volontà del proprio occupante. Spingendo dei pulsanti sulla cloche si emettevano suoni di spari laser all'aeroplanino che ci precedeva!
Onda.
No, ditemi che male vi ha fatto questo spettacolo di giostra, mandato in pensione anticipata già prima della chiusura del Luneur e smontato senza pietà anche nell'unico altro parco di Roma in cui era presente (che io sappia), il luna park al Ponte delle Valli.
Onda era un gigantesco scivolo a più corsie e a più onde, appunto.
Niente di più.
Salivi in cima, ti mettevi seduto sul tuo tappetino, scivolavi giù, atterrando su un morbido materasso coperto di palline colorate.
Ricordo che dopo qualche discesa i tappetini si caricavano di elettricità statica e ogni tanto sentivi qualche scossetta sul sedere XD
Ma era bellissimo ç_ç
Al Luneur c'erano anche svariati punti ristoro.
Potevi prendere qualcosa al bar, un hot dog dal paninaro (oh oh oh ;-P), sgranocchiare dei pop corn o appiccicarti con lo zucchero filato...
Ma quel che adoravo di più in assoluto era mangiare le patatine fritte, quelle classiche a bastoncino, con una spruzzata di ketchup sopra. E le mangiavamo immancabilmente seduti a questi tavolini *.*
Forse quand'ero piccola stare ferma era un po' una sofferenza, con tutte le attrazioni da vedere e provare, forse ora guardo le cose con la nostalgia del vecchietto che parla dei bei tempi andati, forse è vero che tendiamo a coprire certi avvenimenti del passato con un velo dorato e che in realtà stiamo vivendo oggi i nostri bei tempi di domani, senza rendercene conto... Ma che darei per mangiare di nuovo quelle patatine col ketchup, seduta a quei tavolini!
Purtroppo il sole cominciava già a calare, quindi le foto sono un po' scure... E usare il flash non è servito a molto, data la distanza di alcune attrazioni...
L'allegro impiccato sulla sinistra di questa foto ci suggerisce, giustamente, la presenza di una delle case dell'orrore...
Io personalmente ne ho visitata una, solo due volte: la prima ad occhi chiusi per la paura, la seconda ad occhi chiusi per il fastidio delle ragnatele finte, che mi si spalmavano in faccia -_- '
Spesso la facciata di queste giostre era piena di effetti speciali: dal mago gigante che apriva e chiudeva le sue braccia a nacondere una sfera di cristallo al gufo che muoveva gli occhi, dalla lapide che si spaccava alla mano che usciva da sotto terra...
Il Tagadà non c'è più.
Al suo posto rimane solo una piazzetta vuota, da cui si intravede ancora una volta il Jungle River...
... Il Tagadà era una specie di disco sulla cui circonferenza erano montati dei sedili rivolti verso il centro.
Il disco poi girava su se stesso a gran velocità, inclinando anche il proprio asse.
Giostra consigliata, dove ancora frequentabile, solo a stomaci forti e possibilmente a digiuno! XD
Io non ci sono mai salita. In compenso ho provato un'attrazione simile su cui però erano montate diverse cabine a forma di barchetta, che oltretutto giravano su se stesse e andavano su e giù... Una settimana dopo la mia visita vennero smontate a causa di un incidente, purtroppo costato la vita ad una ragazza.
Rimase tuttavia attiva una giostra uguale, ma con cabine più "classiche" al posto delle barchette... VerdeUapa chiese invano di poter scendere, quando il suo stomaco cominciò ad insultarla... >.<
L'aeroplanino che vedete sulla destra era posto sulla facciata del Venturer, un simulatore in cui i sedili "viaggiavano" su montagne russe ambientate in diversi scenari. Adorabile :-)
Ecco il mio più grande rimpianto: il Rotor o Rotoshake, nel suo nome originale.
Il Rotor era un enorme cilindro in cui si sperimentava la potenza della forza centrifuga, grazie alla quale le persone rimanevano sospese in aria, attaccate al muro, anche una volta tolto il pavimento da sotto i loro piedi.
Purtroppo mi sono sempre limitata a guardare questa scena sui monitor fuori dalla giostra ç_ç
Una delle macchine "all'opera" nel parco sosta giusto accanto ad un'altra casa degli spettri, sormontata da un'enorme tarantola...
Al Luneur ce n'era per tutti i gusti.
La classica giostra con i cavalli e le macchinine, il trenino, le love boats, il Labirinto di Specchi, case-percorso in cui destreggairsi fra getti d'aria, elastici, pavimenti mobili e strombazzamenti vari, macchine a scontro e go-kart, montagne russe (scandalose le nuove, prezzo decisamente troppo alto per un percorso tanto breve, nonostante il giro della morte; le vecchie montagne russe dominavano il parco dalla loro altezza e c'erano vagoncini singoli al posto di un unico trenino), slot machines, pesche varie (i classici cigni da agganciare o i vasetti in cui lanciare la pallina da ping pong per vincere un pesciolino), videogiochi, tira-pugni, tiri al bersaglio... E chissà quante ne sto dimenticando!
... E panchine, vialetti in cui passeggiare, fontanelle e lampioni (indimenticabili quelli arancioni a forma di campanula), e Nessie, un trenino a forma di drago che faceva il giro del laghetto, ormai del tutto prosciugato, seggiolini volanti (qui meglio conosciuti col nome di calcinculo) e poi c'era lei...
La Ruota Panoramica.
Questa che vedete è la nuova ruota, quella vecchia venne smantellata anni fa ed era decisamente più alta, anzi, vantiamoci un po': all'epoca della sua costruzione, fra le più alte d'Europa ;-D
Ok, sarà anche una giostra poco entusiasmante, ma è il simbolo stesso del Luneur :-)
Era visibile anche dalla Cristoforo Colombo, una delle strade più importanti e trafficate di Roma, che passa proprio sopra il parco.
E anche se non era quella la nostra destinazione, anche se eravamo solo di passaggio in quel punto, vederla tutta illuminata, vedere quelle lampadine colorate che formavano mille disegni diversi e sempre in movimento, mi metteva allegria, mi sapeva di festa. E sapevo che qualcuno si stava divertendo laggiù, fra quei profumi di zucchero, pop corn e freni dellle giostre!
Dal 2008 Luneur è chiuso e deserto.
Tante le decisioni sbagliate.
Prima fra tutte quella, ingiustificata, di far pagare il biglietto d'ingresso.
Parco troppo piccolo per una cosa del genere, prezzo troppo alto per una famiglia o per chi lì dentro ci andava anche solo per passeggiare o accompagnare qualcuno o passare un pomeriggio diverso.
Prezzo troppo alto, considerando anche che spesso molte delle attrazioni erano comunque a pagamento!!!
A detta dei gestori, fu necessario far pagare l'ingresso per scoraggiare le visite poco gradite di chi nel parco ci andava solo per delinquere. Credetemi, se ho mai visto qualcuno ubriaco lì dentro, era ubriaco di gioia. Forse sono stata fortunata, ma non ho mai fatto brutti incontri lì dentro.
Ma ho visto bene la differenza fra quanta gente c'era prima e dopo l'istituzione del biglietto d'ingresso... ù_u*
Gestione sbagliata.
Una delle clausole per il passaggio dai vecchi ai nuovi gestori del Luneur era che tutta l'area mantenesse la sua identità di parco divertimenti.
Dalla sua chiusura ad oggi non è stato fatto nulla, salvo iniziare la costruzione di un caseggiato in muratura, mai terminata e abbandonata anch'essa, come tutto il resto.
Nessuna manutenzione, nessuna ristrutturazione, tutto è in rovina: giostre arruginite, viali sporchi, spaccati e pieni di erbaccia.
Leggendo su Wikipedia, la riapertura parziale del Luneur è prevista per Dicembre 2011.
A giudicare dallo stato attuale del parco (la mia visita e le foto risalgono ad appena due o tre settimane fa), non credo sarà possibile rispettare quest'ennesima scadenza.
E purtroppo, con l'apertura degli osannati ZooMarine e Rainbow Magic Land, il sogno della riapertura di questo antico parco cittadino si allontana sempre di più.
Trovo vergognoso il comportamento di chi ha fatto di tutto per accaparrarsi la gestione di questo posto, per poi lasciarlo alle ortiche.
Trovo vergognoso che troppo spesso in questo paese si ignorino i consigli di chi nei posti ci vive e ci lavora, consigli di chi sa come funzionano o possano funzionare le cose, consigli non seguiti per chissà quali teorie di gestione di mercato che spesso funzionano su carta, ma altrettanto spesso non funzionano nella realtà, perché non tengono conto dei sentimenti della gente.
Forse il Luneur riaprirà un giorno (lavoratori molto vicini al parco lo confermano, l'intenzione è quella), ma potrà davvero tornare ad essere quel posto luminoso che io, come tanti altri Romani, ricordo?
Per quanti di voi hanno passeggiato nel parco: ricordi, testimonianze (specialmente fotografiche) , esperienze, tutto è ben accetto, anche per il solo gusto di ricordare il nostro caro vecchio parco davvero di Roma (altro che Val Montone e Torvajanica: Luneur è veramente dentro la città!) ...
Lasciatemi pure un commento o mandatemi una e-mail, questa inguaribile romanticona sarà ben felice di rispondervi :-)