Ciao a tutti!
Oggi mi ero riproposta di mostrarvi qualche scatto della "mia" Estate, ma, si sa, a volte salta fuori qualche imprevisto... E a questo imprevisto, in particolare, andava data la precedenza!
Come molti sapranno, negli ultimi anni il mio rapporto con l'ATAC (l'azienda di trasporto pubblico di Roma) è tragicamente degenerato, a causa dell'aumento, a pari passo, di tariffe e disservizi. E così, sempre più spesso, prendo la bici, percorrendo la decina di chilometri che separano casa dal lavoro in meno tempo e incredibilmente meno fatica che col bus.
Tuttavia il traffico cittadino rappresenta pur sempre un pericolo, quindi mi sono detta "Perché non sperimentare la pista ciclabile? A parità di di distanza, è infinitamente meno rischiosa! :-) "
Ecco.
Allora, per tutti i ciclisti in erba che decidono di fare come me, ecco qualche appunto...
1) Nell'era di internet, controllate il percorso da seguire, PRIMA di pedalarci sopra.
2) Accertatevi che la pista ciclabile scelta sia proprio quella giusta (in mancanza di segnali, anche chiedendo agli altri occupanti), PRIMA di percorrere 8 km a vuoto, magari arrivando vicino casa, scorgendo le forme di palazzi a voi noti, e non potendo raggiungerli, per via della mancanza totale di collegamenti percorribili, compatibilmente al rimanere in vita.
3) Controllate BENE che la direzione presa sia quella giusta.
- Seguendo questi primi tre punti, eviterete di perdervi fra paesaggi agresti e pascoli che sembrano usciti da un dipinto dell'Ottocento, che mai avreste pensato di trovare nella vostra città, e non avrete inoltre la spiacevole sensazione di vivere uno spaventoso deja vu, pedalando e ripedalando a ritroso in posti già visti.
4) Portate sempre con voi un kit d'emergenza per la riparazione, anche momentanea, di una ruota forata. Eh sì. Può capitare proprio a voi. Quel piccolo, insignificante, minuscolo sassolino può attaccarvi eccome. E possibilmente lo farà quando avrete raggiunto il punto più lontano che possiate raggiungere. E, credetemi, non volete tornare a casa a piedi, spingendo a mano la bici, dalle lande sperdute del Kansas dove vi siete persi.
5) "La pista ciclabile è un posto tranquillo e rilassante" . E' vero. Come la vecchia pubblicità del Mulino Bianco, dove l'allegra famigliola pedalava immersa nel verde. Ovviamente finché non incontrerete la squadra di ciclisti che si allena per il Giro d'Italia (e che ha già percorso la pista avanti e indietro un centinaio di volte, doppiandovi a ritmi impressionanti), che vi chiederà strada con la cortesia tipica degli scaricatori di porto di inizio secolo scorso. Voi, poveri comuni pedalatori dilettanti, che osate essere d'impiccio ai grandi professionisti delle due ruote!
6) Ricordatevi che il sole tramonta ad un certo punto, per cui:
a) Cercate di tornare nel mondo civile, dove è già in uso da tempo la corrente elettrica, il più presto possibile.
b) Dotate comunque la vostra bici di luci anteriori e posteriori per vederci ed essere visti.
c) Scegliete l'abbigliamento giusto, considerando che, nonostante i 53° del giorno, l'umidità della notte farà calare drasticamente le temperature. E ricordate che neanche io avevo immaginato che avrei fatto notte sulla bici.
d) Specialmente se la pista costeggia un fiume, sappiate che al crepuscolo fitte nuvole di moschini volteggeranno compatte nell'aere. Nel caso, toglietevi dalla testa di poterle schivare: le uniche cose da fare saranno uscirne al più presto e tenere la bocca chiusa.
7) Non fate i tirchi: se il vostro sellino è duro come un blocco di ghisa, comprate un copri-sellino imbottito.
Qualcuno ve ne sarà infinitamente riconoscente!
8) Tenete sempre a disposizione un telefonino carico (in tutti i sensi) o un piccione viaggiatore, in modo di poter mandare delle notizie a casa, di tanto in tanto, e non figurare fra i casi urgenti di "Chi L'Ha Visto?" .
Spero con tutto il cuore che questi consigli possano essere utili a tutti coloro che vorranno riscoprire questo bellissimo mezzo di trasporto che, oltre ad aiutare la natura, ci fa risparmiare benzina e abbonamento in palestra ;-)
Un abbraccio dalla vostra Uapa, che ancora una volta ha vissuto una nuova spaventosa (ma divertente) avventura!
Hello all!
Today I wanted to show you some pictures of "my" Summer, but you know, sometimes can happen some things... And this thing in particular had the priority!
As many of you already know, lately my relationship with ATAC (Roman public transport company) isn't really good, cos of more expensive tickets although there's a worse service. So, more and more often, I ride my bike, and going from home to work with it takes me less time and effort than with bus.
However city traffic can always be dangerous, so I told myself "Why don't I try the bikes path? Nearly same distance and a lot less risks! :-) "
Right.
So, for all the applicant cyclists who'll want to do the same thing, here's some advice...
1) In the internet era, check which way to follow, BEFORE riding your bike on it.
2) Make sure the bikes path you chose is really the right one (if there aren't signals, ask informations to the other people you'll find there), BEFORE riding your bike in vain for 8 km, maybe even arriving near home, being able to recognise familiar shapes of buildings and not being able to reach them, cos the only way that goes there is not cmpatible with life.
3) DOUBLE check that you chose the right direction.
- By following these first three points, you'll avoid to lose your way among rural landscapes and pastures that look like if they popped out from an '800 painting, that you'd never thought you'd find in your city, and you'll also avoid the bad sensation of living a scary deja vu, keeping riding always through the same places.
4) Always bring with you an emergency kit to fix, even just for a while, a punctured tire. Yes. It CAN happen to you. That little, insignificant, tiny pebble CAN attack you. And it will likely do that when you'll have reached the further distance you could reach. And, believe me, you don't want to go back home walking, pushing your bike by hands, from the remotest lands of Kansas where you lost your way.
5) "Bikes path is a quiet relaxing place" . True. Just like the best advert you can think about. Of course until you meet the team of cyclists who're training for the Giro d'Italia race (who also already went along the track, several times, doubling you at an impressive speed), who'll ask you to give way with the typical kindness of a longshoreman from the early years of last century. You, poor common sort of amateur cyclists, who dare to be an obstacle to the great champions on two wheels!
6) Remember that the sun will set at one point, so:
a) Try to go back to the civilized world, where they already discovered electricity, as soon as possible.
b) Provide your bike with front and rear lights anyway, to have visibility and be visible yourself.
c) Choose the right clothes, considering that, even if during daytime it's 53°, night's moisture will drastically bing down the temperature. And remember neither I thought I'd be out on the bike until late.
d) Especially if the path is near a river, know that at dusk thick clouds of midges will invade the sky. In case that happens, forget the idea of avoiding them: the only things to do are escape from them as soon as possible and keep your mouth shut.
7) Don't be stingy: if your seat is as hard as a block of cast iron, buy a padded seat cover. Someone will be forever grateful for that!
8) Always keep ready a working mobile phone or a carrier pigeon, so that you can keep in touch with your home, now and then, and won't be the next one on the list of missing people.
I hope with all my heart that these advice will be of use for all of those who'll want to re-discover this beautiful way of moving around that helps nature and also helps us keeping money for petrol and gym ;-)
A hug from your Uapa, who lived again a new scary (but still funny) adventure!